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GIUBILEO FOULARD BIANCHI
– Roma 7 / 8 / 9 / Novembre 2025
Finalmente si parte per il Giubileo tanto atteso e sperato e che, all’ultimo momento, a causa di un infortunio di mia moglie, stava per saltare. Ma la speranza non delude mai e con tanta buona volontà ci siamo organizzati, siamo arrivati a Cascina Gobba (Milano) e siamo partiti con gli amici della Lombardia.
Il logo del Giubileo mi ha dato la possibilità di riflettere a fondo: quattro persone, che rappresentano i 4 angoli della Terra, si abbracciano e richiamano alla comunità e alla fratellanza tra i popoli. Chi apre la fila è preceduto dalla croce a ricordare la salita al Calvario e il nostro essere pellegrini e ci fa rivivere il sacrificio dell’amore di Cristo; le onde su cui camminano sono agitate, mosse un po’ come la vita a volte ci porta ad essere. Il verde con cui è scritto il motto indica la speranza. - L’esperienza del pellegrinaggio educa e corregge ed ha come meta l’incontro personale con Dio e con sé stessi: l’uomo ha bisogno di riscoprirsi attraverso la meditazione, il silenzio, la preghiera così che il viaggio non sia solo un movimento del corpo ma anche un itinerario dell’anima. Alla partenza di un cammino le motivazioni possono essere molteplici, soprattutto spirituali, e il pellegrino intraprende un percorso per interrogarsi sulla propria vita e riscoprire la propria esistenza.
Il momento più emozionante della giornata di sabato è stato l’incontro con Papa Leone XIV: durante l’udienza si è soffermato sul concetto che la speranza nasce dalle sorprese di Dio che ci dà la possibilità di un cambiamento reale anche nelle nostre diversità. Ha sottolineato che le istituzioni debbano creare opportunità di lavoro dignitoso e stabile e piazza S. Pietro era gremita di persone che celebravano il Giubileo dei lavoratoti. Oltre ai Foulard Bianchi erano presenti gruppi storici di varie regioni italiane che con la musica e le bandiere colorate hanno dato un senso di allegria e gioia alla giornata. Nel pomeriggio abbiamo varcato con molta emozione la Porta Santa con momenti di riflessioni personali e comunitarie.
Al rientro alla Fraterna Domus si è tenuto il convegno “Essere Foulard Bianchi oggi”. I relatori erano Salvador Monpò(F.B. di Valencia), suor Carmen D’Agata (coordinatrice del santuario di Lourdes per i pellegrini italiani) e don Mario Castellazzi(segretario generale del coordinamento pellegrinaggi e direttore del centro volontari della sofferenza).- Salvador ci ha fatto riflettere su cosa significa essere cristiani oggiUn ringraziamento particolare a chi con cura e dedizione ha preparato il nostro Giubileo. Porto nel cuore questi giorni e in particolare il volto delle persone che ho incontrato.
Nostra Signora di Lourdes e Santa Bernadetta pregate per noi e con noi siate la luce che illumina la nostra strada.
Domenico D’Imperio – Foulard bianco della Valle d’Aosta
https://www.mascivda.org/#sigFreeIdb5ff2d2200
RICORDIAMO I NOSTRI AMICI TORNATI ALLA
“CASA del PADRE”
Da circa 25 anni la Comunità Sant’Anselmo celebra la festività di “Ognissanti” in modo solenne e particolare - Il 31 ottobre di ogni anno alcuni adulti scout preparano dei mazzetti di fiori blu, come il nostro fazzolettone, che vengono portati in chiesa per essere benedetti al termine della S. Messa. Il giorno successivo ci dividiamo in piccoli gruppi e ci rechiamo nei vari cimiteri dove sono sepolti gli amici che ci hanno preceduto nella “Casa del Padre” per depositarli sulle loro tombe
Tra questi non possiamo dimenticare i nostri 3 Assistenti Ecclesiastici: Don ETTORE MILLIERY parroco di Introd e qui inumato, Don LINO CAPUZZO interrato a Villeneuve (ultima parrocchia nella quale ha prestato servizio) e Don LUCIANO DANNA che è sepolto a Champorcher, suo paese natale. UMBERTO E ANNA MUTI riposano invece a Gignod mentre la maggioranza delle persone che hanno tracciato la strada dello scoutismo valdostano riposa presso il cimitero di Aosta.
Il nostro ricordo va sempre a: RICCARDO PIAGGIO e UGO GIUNTI che nel 1946 hanno ricostruito il gruppo scout già presente in Valle d’Aosta fin dal 1925 ma soppresso dal fascismo; a ANGELO NALE e FRANCO ZILIO che sono rimasti fedeli al loro impegno nell’Associazione per tutta la vita avendo fatto la loro promessa alla fine degli anni 40; a VITTORIO PASTORELLO, MARIO BISCARO e CLAUDIO ZILIO che sono stati tra i fondatori della prima Comunità Masci nata ad Aosta nel 1968.
In questi anni sono più di una ventina coloro che ci hanno lasciato dopo aver condiviso con noi un tratto di strada: gli ultimi sono stati BERNARDO CENTOZ, ANNA BISCARO, GINO e MARIA AMATO. – A tutti loro rivolgiamo un pensiero, una preghiera e un ringraziamento …. senza di loro noi oggi non saremmo qui!
La magister della Comunità S. Anselmo PAOLA ASIATICI
https://www.mascivda.org/#sigFreeId300b78eea7
